in questo pomeriggio dove era meglio studiare, mi sono imbattuta in una inaspettata gemma. non so se e quando sia uscito in Italia, ma è stato un piacevole spettacolo.
va detto, i film coi mostri sono i migliori. i film dove i personaggi diventano più importanti dei mostri poi, sono anche meglio. va però riconosciuta la mia parzialità… sono fermamente convinta che il mostro-film perfetto sia Alien (fino ad Alien 3. Alien Resurrection è da dimenticare… Alien VS Predator mi ha divertito, consigliabile agli amanti della spacconaggine. la Valeria fa un’ottima imitazione di Predator). il bello di Alien è parecchio merito di Giger… venerabile disegnatore che saltella da decenni giù per la china della pazzia (ma non per questo va meno stimato). qui in the Mist, la mediocrità dei mostri è compensata da un bell’intreccio tra le povere vittime, da ottime inquadrature e da un ritmo vivace (cosa essenziale visto che dura due ore e passa, cosa molto anomala per il genere). girato in un ridente villaggio della Louisiana (di cui vediamo ben poco e che poteva tranquillamente trovarsi anche nella provincia di Piacenza), il film è tratto da un racconto di Stephen King, l’uomo che ha scritto più libri nell’intero universo.
all’inizio mi aspettavo una roba alla Starship Troopers… o un Pitch Black (per carità, Vin Diesel merita, ma il film è quasi insostenibile)… the Mist ha la scintilla dell’intelligenza, ottimi dialoghi e pazzia dilagante. come reagiresti chiuso in un supermercato con insettoni giganti e aracnidi che prendono a craniate il vetro? diventi un fanatico religioso con l’inclinazione al sacrificio umano, stile antico testamento, o rimani sano di mente e ti armi di un arcigno rastrello? è un quesito piuttosto realistico… di solito i mostro-film implicano decisioni molto più lineari, tipo, uso il lanciafiamme o lo spadone dell’antenato vichingo? tendo sempre ad ammirare chi riesce a raccontare una storia che va al di là delle capacità umane nell’ordinaria amministrazione, mi è molto piaciuta la divisione del gruppo, l’evoluzione dei personaggi, il modo in cui ognuno affronta la disperazione.
per chi ama gli sbudellamenti e le creature brutte da guardare, c’è abbondanza anche di quello. i mostri sono numerosi, piuttosto coriacei e schierati meglio della falange macedone… chiaramente, visto che gli americani amano complotti e cospirazioni governative, l’arrivo degli abominevoli ragnoni è tutta colpa dell’esercito. man mano che la gente perde arti, si perde anche la speranza… e abbiamo un gran bel finale. oddio, c’è poco da stare allegri, ma almeno sappiamo fin dove arriva la nebbia.
beccatevi il trailer.
Film che attendo decisamente, che tu ovviamente avrai ottenuto dalla rete, e che vede il terzo adattamento da “Stefanino” King del regista Frank Darabont, dopo gli ottimi Le ali della liberta’ e Il miglio verde, il che fa ben sperare anche per questo, di cui personalmente pero’ non ho letto il libro a differenza degli altri due.
Il fatto che dialoghi e situazioni siano piu’ intelligenti dei film horror di mostri squarta e ammazza, non mi stupisce tanto, perche’ King al suo meglio scrive decisamente bene, e l’approfondimento dei personaggi e’ un suo punto di forza che spesso al cinema si perde, prediligendo il gore e lo splatter che solitamente abbonda tra le pagine dei suoi romanzi “con mostri”.
Attendero’ con pazienza l’arrivo in in Italia per vie piu’ … tradizionali 🙂